L'oro delle profondità marine
Con il termine Corallo si indicano, vari Celenterati della classe degli Antozoi, comprese le Madrèpore. La specie più importante è il corallo rosso.
CORALLO ROSSO (Corallium rubrum), piccolo celenterato della famiglia degli Antozoi, che vive in grandi colonie attaccate agli scogli in forma di tronchi ramosi a circa 50- 150 m di profondità, specialmente nel Mediterraneo (lungo le coste africane, della Sicilia e della Dalmazia), nel Mar Rosso e nel Giappone.
È costituito da uno scheletro calcareo rivestito di una specie di corteccia viva, carnosa (cenosacrco), in cui sono impiantati, simili a fiorellini bianchi, i singoli individui (pòlipi) e che è percorso da una rete di canaletti collegante questi individui, ai quali distribuisce le normali sostanze nutritizie.
L'arboscello calcareo ( detto cromo) è di un rosso più o meno carico, digradante nel roseo fino ad arrivare al bianco.
Oltre al corallo rosso esiste un altro tipo di corallo diffuso, appartenente alla famiglia degli ottocoralli del genere Helipora, dell'ordine dei cenotecali, caratterizzato da uno scheletro massiccio di colore azzurro. Liberato dal cenosarco, il corallo, assume aspetto di pietra dura, lucida leggera.
I coralli sono i principali costruttori del barriere coralline. Ospitano alghe che mediante fotosintesi producono zuccheri utili al sostentamento del corallo; questi ultimi in cambio danno alle alghe fosforo e azoto.
In Italia la pesca del Corallo si pratica specialmente, nel Golfo di Napoli e lungo certi tratti delle coste della Sicilia e della Sardegna; mentre centri di lavorazione del Corallo, si trovano a: Napoli, Trapani, Livorno e Genova.
Gli arboscelli di corallo si pescano con reti speciali ( retozze) pendenti da sbarre di legno incrociate (ingegni) e trascinate sul fondo marino.
Si portava la barca dove si trovavano i coralli, dopo di che immergevano l'ingegno fino a che quest'ultimo non toccasse il fondo; muovendo la barca con i remi in varie direzioni, l'ingegno posizionato strappava i coralli; che rimanevano impigliati nella rete.
In alternativa ci si immergeva con lo scafandro prendendoli direttamente.